venerdì 17 ottobre 2008

Miss you......i just wait for you



in joy and sorrow my home's in your arms
in world so hollow
it is breaking my heart
in joy and sorrow my home's in your amrs
in world so hollow
it is breaking my heart

domenica 12 ottobre 2008

Multicultura si intercultura


Multicultura inseamna coexistenta in acelasi teritoriu a unor grupuri entice diverse.
Intercultura, in domeniul educativ reprezinta un schimb pozitiv intre culturile diverse prezente si implica existenta unei actiuni pedagogice intentionate.
Europa insasi este teatrul unei revolutii multietnice care obliga la cautarea de solutii interculturale. Istoria fiecarei tari prezinta acest tip de problema si fenomenul se extinde in spatiu si timp, intr-o dimensiune europeana. Comunitatea Europeana se vede nevoita, pe de o parte, sa apere dialectele regionale ale minoritatilor, si pe de alta parte, sa garanteze respectul si integrarea limbilor straine prioritare. Scoala are un rol fundamental in acest sens.A cunoaste o alta cultura inseamna a sesiza aspectele ce o fac “diversa” de a noastra si imbogatirea propriei cultulturi prin intelegerea diferentelor ca “valori”.Obiectivul prioritar al educatiei interculturale este promovarea capacitatii de convietuire constructiva in contextul cultural si social variat. Aceasta inseamna nu doar acceptare si respect pentru alte culturi, ci chiar recunoasterea identitatii culturale a emigrantilor, incercarea zilnica de dialog, intelegere si colaborare, in perspectiva unei imbogatiri culturale reciproce.

Dante Alighieri


Dante è considerato il primo e più grande poeta della lingua italiana. Per aver tenuto a battesimo l'utilizzo letterario della lingua volgare viene anche considerato Il Padre della lingua italiana. La sua opera principale, la Divina Commedia, è il maggior poema della letteratura italiana ed è considerata uno dei capolavori della letteratura mondiale Dante è nato a Firenze 1265. L’attività poetica di Dante è ampia e polimorfa,volta in tutto suo corso alla sperimentazione di differenti forme artistiche e linguistiche.
La sua opera più importante,Divina Commedia, il capolavoro dantesco è l’apice della cultura letteraria e della visione medioevale,esso non è solo un’invenzione poetica maestosa, ma è anche un momento de composizione degli elementi fondamentali della cultura medioevale,è ricca dei simboli, di allegorie, di significati nascosti e di teorie filosofiche e scientifiche, che rendono la letteratura particolarmente impegnativa. Lo stesso Dante illustra come va letta la Commedia,spiega il senso letterale del testo,che narra lo stato delle anime dopo la morte; e il senso allegorico,che mostra come l’uomo, per le sue azioni, ottiene punizione o premio.
La Commedia e suddivisa in tre cantiche,Inferno, Purgatorio, Paradiso. Il poeta narra il suo viaggio immaginario,durante sette giorni nei tre regni dell’aldilà.
L’intera opera costituisce in un certo senso una somma del sapere del tempo, la sua struttura,infatti è ricavata dalle concezioni cosmologiche derivate dall’aristelismo medioevale, accanto a questa sono gli elementi della vita politica e morale del tempo, analizzati con realismo da parte di Dante.
Insieme alla riflessione sul volgare affidata al Convivio, anche la Divina Commedia costituisce un importante punto di riferimento per la formazione della lingua italiana, in essa Dante elabora un linguaggio molto vario,fatto di elementi diversi che si distingue da altri tentativi proprio per la sua varietà.
Nelle sue opere, Dante sosteneva che bisogna usare il volgare,che è la lingua naturale,materna,più nobile del latino,però era necessario scegliere uno tra tutti i volgari della penisola, quello che avesse caratteristiche precise,e che fosse un punto di riferimento per tutti gli altri volgari, per poter costituire una lingua comune.

domenica 13 luglio 2008

Quando un comportamento si dice normale? Come si costruisce un concetto di normalità?

Possiamo definire “normale” tutto ciò che rientra dentro certe norme o regole, quando però tentiamo di definire queste regole, ci troviamo in difficoltà, perché spesso non riusciamo a capire da chi sono state fatte, e spesso queste regole riguardano certi ambienti, mentre non hanno valore per altri.Cosi si tratta di un concetto di tutto fumoso, perché ci dice un po’ tutto ,un po’ nulla. A secondo dei fatti che prendiamo in considerazione possiamo dire che ogni fenomeno rientra nella normalità oppure che niente è normale.
Il concetto di normalità si può costruire secondo un criterio statistico. Secondo questo, noi definiamo “normale” il comportamento più frequente. La norma è data dalla frequenza.
Se prendiamo come esempio l’intelligenza delle persone vediamo che maggior parte di esse si può collocare in zona che chiamiamo “normale”, le persone che non si trovano in questa zona sono sempre più o meno intelligenti, e diventano numericamente molto poche. Nella pratica, mentre tentiamo a definire “anormali” le persone con poca intelligenza, ci permettiamo raramente di parlare di “anormali” quando ci riferiamo a persone che giudichiamo molto intelligenti, e anche questo ci dice come si tratti di concetti molto relativi. Diverso ci comportiamo quando consideriamo altri aspetti, per esempio la statura delle persone.
Il concetto di normalità può essere riferito ad una norma sociale, in questo caso non consideriamo più il numero di persone e la quantità dei fenomeni che si verificano con una certa frequenza, ma piuttosto la qualità dei fenomeni, confrontiamo questa qualità con il contenuto della norma. Ma ogni norma è in se stessa assoluta e possiamo vedere come i fenomeni o le persone si avvicinino di più o di meno ad essa.
Il concetto di normalità può essere relativa alle caratteristiche di personalità. Secondo questo criterio, noi tendiamo di definire “normali” le persone che hanno sviluppato alcune caratteristiche di personalità rispetto ad altre che non le hanno sviluppato o che le hanno sviluppate in modo non sufficiente o “distorto”.
La normalità non è,e non può essere un concetto assoluto, occorre raggiungere una definizione di volta in volta diversa in relazione ad una serie di fattori.

giovedì 31 gennaio 2008

eu...




A fost odata ca-n povesti,
O prea mica fata.
Din rude mari romanesti
A avut si ea o viata.
A pornit la drum lung
Printul sa-l gaseasca.
A trecut peste tari si vai
In autocar cu pasaportu-n buzunar.

Mare,soare,palmieri a gasit.
Ups,si printul a sosit.
Iubire mare a trait
Si visul s-a inplinit.
In autocar s-a trezit
Si visul s-a oprit.
Dar mica noastra fata
A continuat sa se zbata
La print sa se intoarca.

La print a ajuns,
si dezamagire a trait.
Viata e dura
visul,fantazie
realitatea,cruda.
Din vis se trezi
Fericire nu gasi.
Viata s-a schimbat
banal in jurul ei.
Dar viata continua
Si fata viseaza
Printul sa gaseasca.